UGO LEVITA
pittore
info@ugolevita.it
Ondaperpetua
Angela Mallardo per la rivista RACNA MAGAZINE, 2016
Dal 16 novembre all’ 8 gennaio il Museo Arcos di Benevento ospita Ondaperpetua di Ugo Levita, a cura di Ferdinando Creta e Francesca Sacchi Tommasi con il supporto della Società Sannio Europa. Una mostra “sorprendente” caratterizzata da una pluralità di linguaggi che ha creato una contaminazione reciproca tra l’artista e il contesto culturale ed espositivo che lo ha ospitato.
Ondaperpetua, sviluppato in itinere, è stato scandito da due tappe, il vernissage del 16 novembre con la presentazione di 30 opere pittoriche di medie e grandi dimensioni e una rimodulazione della mostra, avvenuta il 7 dicembre con l’inserimento di due installazioni, una bianca e una nera, nate dalle suggestioni che il territorio con le sue leggende e la location espositiva con i suoi reperti ispirati al culto di Iside, hanno suscitato sull’artista.
Sono così nati due assemblaggi scultorei realizzati con tecniche miste e materiali di recupero raffiguranti entrambi figure femminili, Matteuccia da Todi, prima donna ad essere accusata di stregoneria e condannata al rogo assimilando la tradizione leggendaria di Benevento con Todi, dove l’artista vive, e la dea Iside il cui culto è ben rappresentato dai reperti custoditi nella sezione egizia del Museo Arcos. La fruizione visiva delle nuove opere, il 7 dicembre, è stata implementata ad hoc da una performance teatrale su testi di Maria Tea Varo, Laura Del Verme ed Erri De Luca, con l’artista e attore Peppe Barile, l’attrice e cantante Carmela Hauber, e Maria Tea Varo, che ne ha anche curato organizzazione e regia.
Dopo una serie di mostre sui grandi protagonisti sanniti dell’arte contemporanea, il direttore artistico del Museo Arcos Ferdinando Creta è riuscito a riportare in Campania, dopo sedici anni di assenza, una mostra del maestro Ugo Levita che sannita non è, ma originario di Acerra in provincia di Napoli e residente da molti anni a Todi. La pittura di Ugo Levita che si ispira al manifesto del surrealismo di Andrè Breton, nasce da una suggestione giovanile per questa corrente pittorica alimentata e completata negli anni da studi, approfondimenti, ed esperienze internazionali che lo hanno condotto ad avere uno stile inconfondibile dove la libertà di espressione trova equilibrio armonico nel privilegiare la figura umana. Ondaperpetua è il titolo che dà ad ogni sua mostra sin dai suoi esordi e che racchiude in una fusione semantica la circolarità, la connessione, l’interdipendenza delle strutture ambientali, emotive e sociali con l’essenza umana.
Un repertorio di umanità rappresentato al netto dalle convenzioni e dagli stereotipi ma espresso nella sua trasversalità spazio-temporale tramite elementi simbolici che connettono la fantasia dell’artista con i temi della realtà, dell’attualità e della emotività personale. Una poetica dell’immaginazione che restituisce un mondo in corsa verso la bellezza e la saggezza, una ricerca formale e cromatica offerta come antidoto allo stridore della realtà, all’oblio dei sentimenti e alla calca dell’effimero. Una mostra che dopo Benevento (visitabile fino all’ 8 gennaio) sarà esposta alla galleria Etra Studio di Francesca Sacchi Tommasi a Firenze.